AMi ha organizzato per i prossimi 18-23 marzo un viaggio di studio nella Sicilia orientale, culla dell’apicoltura mediterranea. Fin dall’antichità, nella zona Iblea, si è sviluppata un’apicoltura, basata su arnie costruite con i fusti della ferula (10Ferula communis), che si è mantenuta produttiva e fiorente fino all’inizio degli anni ’80. Al contrario di altri sistemi tradizionali, spesso basati sull’apicidio, l’apicoltura siciliana si distingueva per l’adozione di pratiche di allevamento (10possibilità di ispezione, controllo sciamatura, equilibratura, moltiplicazione, transumanza) efficaci e razionali quanto, se non di più, rispetto ai sistemi dell’apicoltura moderna.
Questo ha permesso che l’apicoltura della Sicilia orientale assumesse spesso carattere di professione prevalente, al contrario di quanto avveniva in molte altre regioni europee, dove era attività secondaria all’interno dell’economia rurale. Testimonianza di queste modalità produttive, abbandonate solo di recente, è ancora presente e ben visibile sul territorio, in diverse raccolte museali pu bb liche e private, ma anche nella memoria degli apicoltori di oggi e saranno l’oggetto principale del viaggio. Anche in tempi recenti la Sicilia è una delle maggiori regioni apistiche, sia per numero di alveari e quantità di miele prodotto, che per professionalizzazione degli addetti. Altro elemento di interesse, gli impieghi del miele in cucina e pasticceria: la lunga dominazione araba ha lasciato, sia nella cucina che nella pasticceria tradizionale siciliana, un impiego del miele molto più ampio e articolato rispetto ad altre regioni. Dal punto di vista naturalistico e delle risorse botaniche, il fatto di essere all’estremità meridionale dell’Europa, permetterà di conoscere ambienti (10naturali e umani) e mieli esclusivi di questa regione. Per non parlare della ricchezza di punti di interesse turistico, che, anche se nel viaggio saranno solo di spalla al programma tecnico, renderanno ogni momento del tour ricco di spunti interessanti. Il viaggio è destinato a persone che coltivino interesse per l’apicoltura e la sua storia in quanto è previsto un nutrito programma tecnico-culturale, con visite ad aziende apistiche e a raccolte etno-antropologiche e momenti di degustazione tecnica. Le iscrizioni vanno effettuate attraverso l’apposita scheda di iscrizione entro il 15 febbraio.