E’ un’esperienza comune perdere il senso dell’olfatto a seguito di un forte raffreddore. Se questo succede in occasione di un corso di aggiornamento in analisi sensoriale o di un altro evento che richiede la nostra sensibilità olfattiva-gustativa (come una cena dall’amica che cucina divinamente), può essere molto frustrante, ma in genere contiamo sul fatto che, passato il raffreddore, l’olfatto ritornerà. Qualche anno fa, a seguito di un’influenza e, contemporaneamente, di un ciclo di antibiotici che ho dovuto assumere per un ascesso, mi è capitato di perdere l’olfatto per due mesi.
Non so quale sia stata, tra i due eventi, la causa. Mi ero già ampiamente ripreso dall’influenza quando mi sono accorto che qualcosa non andava. E’ stato durante una cena in cui un pregiato vino d’annata che mi era stato offerto, mi sembrava aceto. A questo punto il mio mondo è cambiato. Non più profumo di caffè e fragranza di brioches che mi raggiunge da sotto la porta mentre sono ancora a letto, non più profumo di bucce di arancio che metto a seccare sulla stufa economica, né profumo di lavanda quando apro il cassetto della biancheria, i vasetti di mieli che apro presentano tutti una simile, piatta neutralità…..E anche certi odori indispensabili, che possono generare allarme, sono spariti: lascio infatti bruciare un cavolfiore nella pentola, e il fornello rischia di andare a fuoco, perché non sento l’odore di bruciato. Mi manca, con sgomento, persino l’odore della cacca del mio gatto. Il mondo sembra svuotato, e, sentendomi da tempo totalmente guarito dal raffreddore, non ho nessun appiglio per riuscire a pensare che qualcosa possa cambiare. In effetti, la cosa non accenna a smettere. Metto in atto la peggiore idea che mi possa venire: in una ricerca su internet digitando “anosmia”, indulgo negli angoscianti racconti di persone che, per le ragioni più varie, hanno perso l’olfatto per sempre. Mi dispero. Cerco però anche dei possibili rimedi e li comincio a utilizzare, assumendo betacarotene e zinco, irrigando le fosse nasali con soluzione salina e con un prodotto a base di aloe (Rhinodoron, della Weleda). All’inizio sembra non succedere niente finchè un giorno, seduto su una panchina accanto a una donna, percepisco improvvisamente un odore di ascelle misto a profumo di infima qualità. Mai odore mi ha entusiasmato di più! Ero tornato nel mondo dei vivi.
Da allora, mi è rimasta un’inquietudine quando viene l’inverno e il naso gocciola, e uso regolarmente, a scopo preventivo, questi rimedi. Recentemente Christopher Scarfe, un nutrizionista inglese da cui mi faccio mandare lo zinco in forma liquida, mi ha confermato che sto usando dei prodotti giusti, e mi ha anche citato uno studio in cui pazienti sottoposti a chemioterapia che assumevano zinco, hanno risentito molto meno di uno dei tipici effetti collaterali (la perdita, appunto, dell’olfatto), e l’hanno ripristinato più facilmente alla fine del ciclo. Un altro prodotto che si è rivelato utile è il Bentelan, un corticosteroide che richiede però ricetta medica, e che mi ha restituito la pienezza delle mie capacità olfattive in una situazione d’emergenza.
Nessuno scambierà tutto questo per un’autorevole opinione medica, non è vero? E’ solo il racconto di un’esperienza personale che potrebbe diventare anche la vostra, con l’invito a non dare per scontato che il nostro prezioso olfatto sarà per sempre lì ad assisterci e a connetterci con tutta una dimensione del nostro mondo. Sapendo però che possiamo tentare di prevenirne la perdita.
Paolo Faccioli
Una risposta di MDC, medico ed esperto in analisi sensoriale dei vini
Dopo un semplice raffreddore tutti siamo inabili olfattivamente per 60 giorni (che è il tempo di recupero delle cellule olfattive mentre per quelle gustative bastano pochi giorni). Probabilmente la tua anosmia è dovuta ad una situazione infiammatoria molto più invalidante che ha coinvolto tutta la struttura recettoriale insieme alle altre mucose. Ci sono poi altre cause di anosmia di tipo centrale (cioè del nervo e vie olfattive olfattivo intracraniche ) che vengono escluse con la risonanza magnetica cerebrale. Il fatto che l’anosmia sia risolta o comunque migliorata sembra escludere a mio avviso una causa cerebrale: una vista OTORINO con esame rinoscopico sicuramente è indicata in questi casi.